La funzione delle telecamere industriali è quella di catturare l’immagine proiettata sul sensore, attraverso una lente, per poterla trasferire attraverso un’interfaccia di comunicazione ad un PC e poterla quindi visualizzare, memorizzare o per effettuare su di essa delle misure o delle analisi.
Le telecamere hanno avuto una rapida evoluzione negli ultimi anni, dalle prime telecamere basate su tubi Vidicon o Plumbicon fino alle più moderne telecamere provviste di sensori CCD (Charge Coupled Device) e CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor).
Le telecamere utilizzate nella visione industriale e scientifica richiedono una serie di caratteristiche non comuni nelle classiche webcam e nemmeno nelle più sofisticate macchine fotografiche presenti sul mercato: è ad esempio necessario avere un completo controllo del tempo di esposizione, dei guadagni e della risposta colorimetrica della camera stessa. È necessario potere controllare esattamente l’istante in cui la camera dovrà acquisire un’immagine tramite un eventuale segnale elettrico, pilotare con la medesima precisione un illuminatore in modo che produca il flash luminoso sincronizzato con la fase di acquisizione dell’immagine da parte della camera. Deve essere inoltre possibile trasferire nel modo più efficiente l’immagine verso il computer di elaborazione.
Una telecamera può essere schematizzata in tre macro blocchi:
- Sensore.
- Elettronica di pilotaggio e di eventuale conversione.
- Interfaccia di comunicazione.
L’utilizzo di diversi sensori e di diverse interfacce contribuisce a creare il vasto mondo delle telecamere nei sistemi di visione.